Il trust rappresenta uno strumento sempre più utilizzato nella regolazione delle conseguenze patrimoniali e personali derivanti dalla crisi della coppia, sia essa coniugata che non. In particolare, consente una gestione ordinata, personalizzata e più tutelante rispetto agli strumenti tradizionali, sia per l’ex coniuge economicamente più debole sia per i figli. La giurisprudenza italiana ha mostrato un progressivo favore verso l’istituto, omologando accordi di separazione o divorzio che includono la costituzione di trust, soprattutto per la tutela dell’interesse abitativo dei figli e per la realizzazione di assegni divorzili una tantum tramite beni conferiti in trust. Il trust offre inoltre un elevato livello di protezione patrimoniale, evitando l’aggressione dei beni da parte di creditori del disponente e garantendo la finalità per cui sono stati conferiti.
Come si sviluppa
Il trust può essere istituito all’interno di un accordo di separazione consensuale (inserito nel verbale da sottoporre all’omologazione del giudice), oppure tramite dichiarazione unilaterale o atto negoziale separato, anche in sede di divorzio congiunto.
I VANTAGGI

1
Tutela dei soggetti deboli
Garantisce un sostegno concreto e tracciabile ai figli e al coniuge economicamente più fragile, riducendo il rischio di inadempimento degli obblighi.
2
Segregazione patrimoniale
I beni in trust risultano giuridicamente separati dal patrimonio personale del disponente e non possono essere aggrediti da creditori.
3
Gestione flessibile e su misura
L’atto istitutivo può essere personalizzato nei tempi, nei contenuti e nei meccanismi di controllo.
5
Maggiore certezza nella destinazione dei beni
Rispetto a un’intestazione diretta ai figli, il trust consente di evitare dispersioni o usi non previsti, garantendo la continuità nella destinazione d’uso.